Campus dell’Autismo a Empoli

Usl Toscana centro

Empoli

Spazio Sensoriale

• Progettazione preliminare di un centro diurno per adolescenti e adulti con Disturbi dello Spettro Autistico
• Due residenze per il “dopo di noi”
• Un’area servizi aperta al pubblico e un parco agricolo e sensoriale

Toscana

Empoli

Un luogo immerso nel verde dove imparare a vivere e lavorare

Il Campus per l’Autismo nasce da un’idea di apertura reciproca tra i ragazzi con Disturbo dello Spettro Autistico e la cittadinanza, con servizi che si integrino nel territorio e nella città di Empoli, in una zona completamente rurale. La connessione è il “leitmotiv” del progetto, per favorire l’integrazione e l’inclusività. Per questo motivo, nel lotto sono state immaginate funzioni miste e variegate, che si sviluppino a partire dalla strada verso la campagna, passando da spazi pubblici, a spazi semi-pubblici (come lo spazio aperto e i servizi del centro diurno), a spazi privati (le residenze).
Lo spazio verde è quello che permette l’integrazione con il territorio circostante, ma anche la connessione o il filtro tra le diverse funzioni del Campus. Nella parte più pubblica, che si affaccia su via del Terrafino, si aprono infatti un “playground for all” e un’area dedicata alle installazioni sensoriali, per accogliere tutta la cittadinanza, dai ragazzi, agli anziani, ai bambini più piccoli. Una zona di verde attrezzato – dedicato allo sport, alle rappresentazioni culturali e alle attività stesse della campagna – fa invece da filtro tra il centro diurno e le residenze, distanziando le due strutture e garantendo maggiore privacy e indipendenza alle residenze; allo stesso tempo, i servizi pubblici offerti da questa zona di verde e aperti anche a fruitori esterni al Campus, fanno da connessione con il territorio circostante, offrendo occasioni di incontro e aggregazione.
L’idea è quindi quella di entrare in un piccolo borgo, dove non si abbia la percezione di essere in un luogo di cura o in una struttura sanitaria, ma si abbia piuttosto la sensazione di essere “a casa”, in un “villaggio” ricco di attività e vita.

Il centro diurno

Il Campus si suddivide tra due centri diurni e abilitativi per adolescenti e adulti con Disturbi dello Spettro Autistico, collegati da un volume con servizi comuni ai due centri, e un edificio dedicato ai servizi pubblici, affacciato direttamente su via del Terrafino. I centri diurni sono tra loro indipendenti e sono progettati per accogliere 15 utenti adulti e 15 adolescenti, in due ali speculari rispetto all’edificio dei servizi comuni.
Le due ali speculari, dedicate alle specifiche utenze suddivise per fascia d’età, hanno accesso laterale indipendente e si sviluppano con un solo piano fuori terra per non essere impattanti per il territorio e mantenere l’idea di “casa”. All’interno sono distribuite attraverso un’area centrale di accoglienza e relazione tra le diverse funzioni e anche tra i ragazzi stessi, che conduce ai diversi ambienti, di lavoro (tre laboratori per attività di disegno e fumetto, informatica, produzione e montaggio arredi), di relax (stanza multisensoriale e idroterapia), di relazione e di servizio.
L’edificio centrale ai due centri diurni si sviluppa su due piani fuori terra ed è dedicato ai servizi comuni del Campus, dove far incontrare e relazionare i ragazzi. Qui si trovano a piano terra un’area dedicata al soggiorno e al pranzo con una cucina, mentre al piano primo sono collocati lo spazio degli operatori, una palestra e l’ “appartamento autonomia”: un vero e proprio appartamento, ricreato con gli spazi che si ritrovano in una tipica residenza, compresi i servizi e gli spazi laboratorio di lavanderia e stireria, in modo che i ragazzi possano fare attività di training alla vita indipendente.
L’edificio dedicato ai servizi pubblici raggruppa invece funzioni quali l’area bar/ristorante a piano terra, che potrebbe essere usata come occupazione lavorativa dagli stessi ragazzi del centro e, eventualmente, come area mensa per i lavoratori delle zone circostanti; un punto vendita e laboratorio di trasformazione dei prodotti coltivati e raccolti dagli stessi ragazzi, connesso agli orti e aperto sull’area di parco pubblico; due sale formative/convegni di 30 e 60 posti al piano primo, con servizi.
Tutti gli edifici si affacciano su una corte centrale, che ricongiunge tutti i diversi volumi del Campus, uno spazio raccolto dove i ragazzi possono stare all’esterno in sicurezza e avere uno spazio aperto più protetto dove incontrarsi e fare diverse attività.

Le residenze

Gli ultimi due volumi, dedicati alle residenze per il “dopo di noi”, progettate per cinque utenti ed un operatore, sono collocati in un’area più indipendente sul fondo del lotto in modo da garantire maggiore privacy. Ognuno ha una camera da letto privata con servizio igienico annesso e uno spazio verde personale, su cui si affaccia la camera; la camera dell’operatore si trova al piano terra, accanto all’ingresso, mentre le camere dei ragazzi sono due a piano terra e tre al piano superiore. Anche le zone giorno sono collocate sia a piano terra che al primo piano, con diversa funzione: soggiorno, cucina, pranzo e laboratorio autonomia (lavanderia, stireria, etc).
Gli spazi residenza sono stati pensati come luoghi di calma, dove riequilibrarsi a livello sensoriale, in contrapposizione al tempestamento di stimoli che si ha nel mondo esterno. Per questo motivo sono in qualche modo rivolti verso l’interno, attraverso il tema dei patii verdi che ricorre in tutto l’edificio.
La matrice del patio e il rapporto con il verde sono diventati il “leitmotiv” anche del progetto degli ambienti interni, sia nel Campus che nelle residenze.

Assistive technology

Tutti gli spazi verranno controllati in modo “invisibile” attraverso la tecnologia e la domotica, in modo da costituire un luogo completamente sicuro, ma senza ridurre la sensazione di indipendenza da parte dei ragazzi.
Vi saranno sistemi centralizzati di sicurezza anche per gli impianti, in particolare nella cucina, ma anche nei servizi, ad esempio per la regolazione della temperatura dell’acqua, in supporto a chi non ha sensibilità alla percezione del dolore.
Il sistema di “sorveglianza” sarà gestito dall’operatore all’interno del proprio spazio/camera.
Sistemi di assistive technologies saranno inoltre integrati nelle diverse aree per supportare le abilità, il controllo ed il comfort ambientale (controllo della luminosità, della temperatura, della musica, ecc.). In particolare sarà di notevole importanza negli spazi sensoriali, nell’area dedicata all’idroterapia e nelle residenze, soprattutto nelle camere, per garantire una massima personalizzazione delle stimolazioni sensoriali.

Condividi il Progetto

Raccontaci la tua idea

DU IT può aiutarti a creare spazi adatti a te e alle tue specifiche esigenze.